Che anche il web design avesse le sue influenze e mode non è un segreto per nessuno; come fu per il web 2.0, favorito dal primo ascolto dato dai creatori di browser ai primi designer in un epoca in cui i pochi browser oltre ad essere poco attraenti, non parlavano esattamente “la stessa lingua”, o per il boom dell’interfaccia metro di windows phone che ha reso per qualche mese degli ultimi due anni tutti i siti /web app /app a tema “cubotti colorati” (yuck..), si sta preparando a mio avviso una nuova corrente stilistica destinata a diventare il nuovo punto di riferimento del mondo del web e del mobile.

 

– “Vero google?”

– “Ben detto, Daniele.”

 

Esatto, perchè il cosiddetto  ‘material design’ è un nuovo linguaggio di design sviluppato proprio da Big G che lo ha annunciato nella conferenza per gli sviluppatori di giugno e sarà quindi la veste grafica di Android 5.0… che tra l’altro uscirà tra meno di una settimana e io non vedo l’ora.

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Con un design più pulito, un maggiore utilizzo di animazioni ed effetti di profondità, illuminazione e ombre, la filosofia del material design estrae dalla realtà tattile e visiva quegli elementi tipici di carta e inchiostro per tradurli in interfaccia digitale.

Potrei stare qui e riempirvi di blabla da designer per un altro paio di righe, ma preferisco indirizzare i più appassionati del settore al miglior sito in grado di spiegarvi l’importanza visiva delle ombre o dell’asse z dopo un banale touch event… ecco qua www.google.com/design.

Se vi doveste addentrare nelle specifiche che ho linkato potrete notare come il responsive design,accompagnato da tanti effettini tanto intuitivi quanto matti, continuino ad avere un ruolo fondamentale nelle user interface odierne; si prospettano quindi tempi impegnativi per tutti quei professionisti che hanno il compito di implementarle in un qualsivoglia applicativo… e i front-end developer come me non fanno eccezione