Arrivederci Living Coral, benvenuto Classic Blue. Se il 2019 è stato all’insegna del colore della felicità spensierata e dell’ottimismo, il 2020 abbraccerà la tranquillità e il senso di pace del Classic Blue, tonalità di blu intenso, simile al blu marittimo e tendente all’indaco ma più luminoso. 

Ad eleggerlo colore dell’anno il Pantone Color Institute, che dal 1999 istituisce il Color of the year, decretando quale colore influenzerà maggiormente lo sviluppo dei prodotti e le decisioni in materia di acquisti in svariati settori: moda, arredamento per la casa, design industriale, imballaggio dei prodotti e graphic design.

Come ha dichiarato al Time Laurie Pressman, vicepresidente del Pantone Color Institute, “viviamo in un momento che richiede fiducia e fede. Credo che questo tipo di costanza e di fiducia sia ben espressa dal Pantone 19-4052 Classic Blue, un blu solido e profondo su cui possiamo sempre fare affidamento”. Come scrive su Instagram sul profilo @pantone l’istituto americano, leader nel settore della grafica e nella consulenza per la comunicazione visiva delle aziende, “suggestive come il cielo al crepuscolo, le qualità rassicuranti di Classic Blue offrono la promessa di protezione, mettendo in evidenza il nostro desiderio di una base affidabile e stabile da cui partire.”

SEMPLICE, AFFIDABILE, RASSICURANTE

Secondo il Pantone Color Institute si tratta di una tonalità speciale che sarebbe pronta a sostituire l’intramontabile nero. Una scelta che richiama quella fatta 20 anni fa, quando nel 2000 fu eletto colore dell’anno il Cerulean, una gradazione più chiara di blu che voleva rappresentare l’eccitazione diffusa e rispondere alle preoccupazioni e alle ansie inevitabilmente di contorno all’ingresso nel nuovo millennio.

“Oh, ma certo ho capito: tu pensi che questo non abbia niente a che vedere con te. Tu apri il tuo armadio e scegli, non lo so, quel maglioncino azzurro infeltrito per esempio, perché vuoi gridare al mondo che ti prendi troppo sul serio per curarti di cosa ti metti addosso, ma quello che non sai è che quel maglioncino non è semplicemente azzurro, non è turchese, non è lapis, è effettivamente ceruleo, e sei anche allegramente inconsapevole del fatto che nel 2002 Oscar de la Renta ha realizzato una collezione di gonne cerulee e poi è stato Yves Saint Laurent se non sbaglio a proporre delle giacche militari color ceruleo.”

Lo ricordate? E’ il famoso dialogo di una scena del film Il Diavolo veste Prada, in cui Miranda Priestly, la tirannica direttrice della rivista di moda Runway, umilia la sua scialba seconda assistente spiegandole come il color ceruleo sia diventato un must nel mercato della moda internazionale. Erano i primi anni 2000.

Non è un caso dunque se, mentre ci muoviamo verso un nuovo decennio, il Pantone Color Institute abbia ripescato nel passato un colore, elegante nella sua semplicità, che “porta un senso di pace e tranquillità allo spirito umano, offrendo rifugio” mentre ci prepariamo a varcare la soglia di un nuovo periodo storico.

 

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