La semplice esistenza sul web di un sito o di un contenuto non assicura necessariamente la sua presenza nei risultati dei motori di ricerca e di conseguenza la sua accessibilità da parte degli utenti.
23 Giugno 2022 - Lvmk Staff
La semplice esistenza sul web di un sito o di un contenuto non assicura necessariamente la sua presenza nei risultati dei motori di ricerca e di conseguenza la sua accessibilità da parte degli utenti.
Risulta infatti fondamentale che il motore di ricerca sia in grado di scansionare, comprendere ed indicizzare un contenuto opportunamente ottimizzato.
L’insieme di azioni volte all’ottimizzazione per i motori di ricerca vengono incluse in una strategia SEO (Search Engine Optimization), caratterizzata da interventi sia di stampo contenutistico che tecnico.
Intento di ricerca: comprendere al meglio il proprio target
Nonostante i princìpi fondanti di una strategia SEO rimangano di base gli stessi anno dopo anno, l’evoluzione dei motori di ricerca e degli intenti di ricerca muta e ci invita a seguire con attenzione nuovi accorgimenti sul nostro sito web e sulla nostra content strategy.
Ovviamente, effettuare una keyword research sulla base di ciò che ricerca il proprio target rimane fondamentale ma, ad oggi, bisogna tenere conto del search intent. Non parleremo più di Keyword Research quanto più di Search Intent.
Capire cosa cerca il proprio target rimane un obiettivo principale, ma bisogna anche comprendere l’intento con il quale gli utenti digitano una keyword.
Un breve riepilogo sulle tipologie di Intento:
Semrush, che a fine 2021 ha incluso nei suoi report un’indicazione degli intenti associabili alle keyword ricercate.
Perchè parlare di SEO TECNICA nel 2022
Prendendo a riferimento Google come motore di ricerca più rilevante, gli elementi che giocano un ruolo chiave nell’indicizzazione sono sia di contenuto che tecnici. Questi ultimi compongono gli interventi di SEO tecnica, i quali incidono sul codice alla base del sito web e risultano fondamentali nell’ottimizzare l’esperienza di navigazione sia per gli utenti che per i crawler dei motori di ricerca.
In particolare è divenuto fondamentale tenere in considerazione i cosiddetti Core Web Vitals in quanto sono stati classificati come fattori di indicizzazione ufficiali da Google: quest’ultimi esprimono la performance di un sito in termini di caricamento di pagina, interattività e stabilità visiva della stessa. Questi fattori, concorrendo a comporre la user experience in una pagina web (e la volontà nel proseguire o abbandonare la navigazione) impattano sull’indicizzazione nei risultati di ricerca.
Con il passaggio dell’indicizzazione di Google al cosiddetto Mobile First Index l’indicizzazione dei contenuti sarà svolta con priorità alla versione mobile del sito web. Questo non vuol dire che il sito sarà analizzato da Google nella sua sola versione mobile, ma che essa sarà determinante per la valutazione di indicizzazione. Ciò implica la necessità di risultare pronti, ottimizzando la user experience.
Considerando gli aspetti trattati, uno strumento utile a comprendere lo status tecnico del proprio sito web, così da desumerne le eventuali problematiche e opzioni di ottimizzazione, risiede nella SEO Audit. Tramite la SEO Audit si può ottenere una panoramica di un vero e proprio “stato di salute” del proprio sito, in modo da comprendere come poterlo migliorare, soprattutto in considerazione dei concetti sopra esposti.
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