Il ginepraio del web e la scelta del partner

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23 Ottobre 2015 - Luca Catellani

Il ginepraio del web e la scelta del partner

Credo sia molto difficile per un imprenditore scegliere una società qualificata nell’ambito della comunicazione digitale. Innanzitutto bisogna sottolineare il fatto che molti imprenditori sono a digiuno su queste tematiche.

E questo sicuramente non aiuta ad identificare l’interlocutore corretto, perché molto spesso non è chiara nemmeno la necessità o l’obiettivo che ci si pone con gli strumenti web. Talvolta mi capita di entrare in aziende che hanno come obiettivo semplicemente la volontà di “capire” il potenziale e cosa si può fare nell’ambito della comunicazione digitale.

Un ulteriore motivo che sottolinea la difficoltà di scelta è la complessità degli strumenti e dei profili professionali che contraddistinguono il mondo delle comunicazione digitale. Oggi si parla di SEO Expert, Web Advertising Manager, Web Content Specialist, Reputation Manager, Digital Strategic Planner, Server Side Web Developer, e così via. Sono tutte competenze estremamente specifiche, talvolta molto innovative, che non hanno delle figure corrispondenti nell’ambito della comunicazione off-line, molto più governata da imprenditori e uffici marketing delle medie aziende italiane.

Vale la pena ricordare, inoltre, che mancano anche figure di riferimento consolidate e riconosciute dal mercato nell’ambito della certificazione delle professionalità web. Non si può dire lo stesso della comunicazione tradizionale, chiamiamola off-line, in cui nel tempo si sono associate realtà che hanno creato blasoni più o meno riconosciuti dagli specialisti del settore comunicazione e molto spesso anche dagli uffici marketing in qualità di utilizzatori finali dei servizi stessi.

Infine, c’è un motivo importante che è legato alla recente età dei mezzi (e alla loro rapidità di evoluzione): il mercato italiano è ancora vergine rispetto alle potenzialità degli strumenti, anche perché la maggior parte delle agenzie o dei consulenti che gravitano attorno alle aziende italiane hanno come background la comunicazione tradizionale; faticano, per scarso interesse o per mancanza di know-how, a spingere l’acceleratore sulla pletora di strumenti che consentono ad una azienda di affacciarsi a dei mercati esteri, a comunicare con il proprio cliente finale, ad incrementare la brand awareness e a raggiungere, in sintesi, i propri obiettivi di marketing. Poca conoscenza significa anche una mancanza di volontà per non cadere su terreni sconosciuti e potenzialmente minati. Ci si ferma al sito web e forse ai social media.

Che fare dunque?

Credo che sia importante, in una fase di mercato contratto in cui il budget di marketing è ridotto rispetto al passato ( ma la cui fetta a valore della comunicazione web acquista sempre maggiore spazio) identificare un interlocutore. Il consiglio è di non lavorare con un singolo, uno specialista, a meno che si abbiano molto chiari gli obiettivi e si sappia che quella figura ha delle competenze specifiche su quell’argomento. Piuttosto, è meglio lavorare con società che abbiano al loro interno figure di riferimento su ambiti diversi e, da questo punto di vista, farsi presentare i servizi e le competenze interne con un particolare interesse al settore di riferimento. In questo caso, trovare un’agenzia con competenze eterogenee nell’ambito della comunicazione digitale e con case history specifiche del proprio settore commerciale credo possa tradursi un un’ottima scelta imprenditoriale.

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